Vento del Sud è il nuovo progetto discografico di Shara, artista di origini partenopee, che ha interamente scritto e composto questo Ep. “Vento del Sud” è parte di un progetto molto ambizioso a cui Shara ha dato vita a fine 2011, il Terronian Project, teso a valorizzare e a promuovere le eccellenze delle terre del Sud Italia, luoghi ricchi di storia, arte, tradizioni, cultura e buon cibo, spesso tenuti nell’ombra. L’artista napoletana inizia a cantare all’età di 12 anni. Una tappa importante della sua carriera è l’incontro con Alfredo Petroli, già produttore di Alexia, per il quale incide una cover rivisitata in chiave dance del brano “Like a virgin” di Madonna. Nel 2000 inizia la collaborazione con il musicista e produttore Luca Stendardo con il quale Shara dà vita al suo progetto musicale fatto di fusione tra pop, rock e musica etnica. Nel 2005 pubblica il suo primo album “Pranava Rainbow”. Due anni dopo si trasferisce a Londra dove coglie l’occasione di collaborare con alcuni artisti e dj inglesi e dove entra a far parte del cast dello storico musical “We Will Rock You”, scritto dai Queen e Ben Elton. Poi arriverà il Terronian Project e Vento del Sud.
“Parlare delle mie radici è stato per me un voler dare voce al Sud raccontandolo attraverso la musica che mi vive dentro – racconta Shara – Le immagini collegate a questo progetto e i luoghi scelti come sfondo dei miei videoclip sono esattamente ciò che i miei occhi vedono quando guardo questa terra. Volevo far sentire a tutti quelli che non conoscono questi luoghi magici e meravigliosi qual è la musica che questi posti inspirano all’anima e cosa devono vedere i loro occhi quando guardano il mio Sud”.
Shara, il Terronian Project è al centro della tua crescita artistica, come è nato?
“Il Terronian Project è nato alla fine del 2011 e abbiamo subito realizzato il Terronian Festival. Un evento che permette di premiare le eccellenze del Sud Italia di diversi settori. In queste occasioni ho scritto diversi brani, che poi sono stati inseriti nell’Ep. Esaltare le eccellenze della musica è di fondamentale importanza. Questo progetto mira poi alla valorizzazione del territorio. L’unico pezzo d’amore che mi sono concessa è la cover di Guardastelle del grande Bungaro“
A proposito di Bungaro, come mai hai scelto questo artista?
Bungaro tocca delle corde profonde, lo sento come poeta, è ancora capace di portare l’anima in quello che scrive e compone. Penso che sia importante non snaturarsi. E quindi ho voluto fare un omaggio ad un grande artista del sud.
Sanremo 2016, chi ti ha impressionato particolarmente?
Sicuramente la Michielin.
E artisti del Sud come Clementino e Rocco Hunt?
Ogni artista ha le sue caratteristiche. L’importante che colga l’aspetto essenziale della propria regione, parlando di territori e porti all’estero il fenomeno vincente del nostro Paese.
L’esperienza a Londra quanto è stata importante per te?
Londra mi ha formato tantissimo, molte esperienze significative, ho lavorato per diverse realtà. E poi il teatro con We will rock you. Sette mesi intensi con questo musical, una tappa di una certa rilevanza per la mia carriera artistica.
Major e etichette indipendenti. Quanto è difficile emergere in Italia?
E’ difficile, si fatica tanto. Bisognerebbe recuperare l’essenza dell’essere musicale, chiedere sempre di esprimere se stesso e non seguire tendenze. Le major hanno la loro importanza ma l’artista deve comunque rimanere libero.
Della copertina dell’Ep cosa puoi dirci in particolare?
Riassume gli elementi del nostro Sud come la Madonna, San Gennaro, il sangue è sinonimo dell’anima del popolo, la corona, il regno delle due sicilie e molto altro…
Antonio Tortolano